Michel e Laurence, Paul e Alice, due coppie di coniugi amici. Ma anche Michel e Alice, e forse Paul e Laurence due coppie di amanti “amici”. La storia inizia con Michel e Alice che hanno appena finito di fare l’amore. Michel ha fretta di rientrare a casa, da Laurence, sua moglie, mentre Alice è assalita da continui sensi di colpa, perché Paul, suo marito, è anche il miglior amico di Michel. Laurence non ci mette molto a capire che quelle continue riunioni serali in ufficio sono solo una miserabile scusa, ma sopporta in silenzio come una moglie timorosa di suscitare conseguenze gravi al proprio rapporto di coppia. Alice non resiste alla tentazione di raccontare tutto al suo amato Paul, che a sua volta non si scandalizza più di tanto: secondo lui, infatti, tutti hanno diritto alle proprie zone di libertà, tant’è che anche lui non è stato, ed è immune da qualche distrazione. Così Michel si troverà a doversi giustificare col suo migliore amico di un’azione davvero indegna. Ma mai così bassa come quello che Paul gli confesserà col sorriso sulle labbra. A questo punto le molteplici verità della storia si complicano. Il pubblico viene condotto per mano, allegramente, tra tradimenti veri e tradimenti raccontati. La natura dei singoli personaggi oscilla continuamente dal ruolo della vittima a quella del colpevole… e alla fine al pubblico rimarrà il piacere di capire, dalle ultime battute di Laurence, la Verità del titolo… ma sarà un bene conoscerla davvero ?, perchè com’ è noto, la Verità può anche far male.
Uno spettacolo che prende per mano lo spettatore e lo porta all’interno di questo intrigo di corna e amori. La coppia Grimaldi e Quartullo funziona alla grande, che vedremmo per quasi tutta la durata dello spettacolo, invece Daniela poggi la vedremo di più nella parte finale, mentre Attilio Fontana, soltanto in una scena in particolare, dimostrando una buona interpretazione da parte di tutti e due.
La scenografia dello spettacolo è molto semplice con un letto matrimoniale al centro del palco e in varie scene venivano messi ai vari lati del palco, mobili o panchine in base alla scena. Ad ogni cambio di scena vediamo delle immagini proiettate al centro del palco come se ci fosse uno schermo e titoli di testa e di coda come se fosse un film muto.
Uno spettacolo coinvolgente, che oltre a trascinare lo spettatore all’interno dell’intrigo, diverte molto.
Juri Moretti


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