Ed eccola qui, anche quest'anno ritorna la famiglia Colombo, composta da Teresa, Mabilia e Giovanni. Quest'anno una veggente metterà un'aria di magia e mistero nel cortile della famiglia Colombo e propri attraverso i sogni della Teresa prevederà un travolgente cambio di vita per i nostri tre protagonisti.
Si inizierà sempre dal cortile che nel secondo atto verrà sostituito da un lussuoso appartamento al City Life di Milano, entreremo così con la Teresa nel mondo della star system e vedremo finalmente la Mabilia coronare il sogno di una vita intera, essere ricca e viziata, ritrovando il Giovanni sempre più bistrattato e poco considerato dalle due donne di casa.
Ma la vera sorpresa dello spettacolo sará la nostra strepitosa Teresa non più alle prese con un solo marito ma con ben due Giovanni!! Il cambiamento dei Colombo sarà talmente irreale che ad un certo punto dello spettacolo il pubblico si chiederà: “sogno o son desto?”
Con le loro divertenti battute e la loro grande ironia, i Legnanesi continuano a far ridere platee di tutta Italia e non solo la Lombardia. Anche con il loro dialetto orami italianizzato riescono a farsi capire da tutti e con il loro grande stile d'improvvisazione il pubblico si sente ancora più coinvolto.
Sempre attuali nel raccontare le loro storie di cortile, ma come dice la nostra Teresa alla fine dello spettacolo "non perdiamo le tradizioni" e i Legnanesi di certo non lo fanno.
Lo spettacolo è strutturato sempre allo stesso modo con la famiglia Colombo presa con le loro avventure, i siparietti di Teresa e Giovanni e gli strabilianti boys della Mabilia, con i loro balletti pieni di lustrini e payet, con una dedica agli alpini.
Teresa (Antonio Provasio), Mabilia (Enrico Dalceri) e Giovanni (Luigi Campisi), sono i tre protagonisti e come personaggi di contorno le donne del cortile, tra cui la Fiorella, la Mistica e la Carmela.
Quest'anno i Legnanesi festeggiano 70 anni e lo fanno portando tantissima gente a teatro e sopratutto facendoli divertire, gente di ogni età dai più grandi ai più piccoli.
Questi settant'anni sono un'omaggio anche al grande Felice Musazzi, che senza di lui questa straordinaria compagnia non sarebbe mai esistita.
Juri Moretti



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